Ristampa anastatica dell'edizione 1952 a cura e con introduzione di Francesco Zimei
Durante l’ottobre 1943, nella ritrovata quiete della tenuta di famiglia sulla Murgia andriese, nei pressi di Castel del Monte, dove si era ritirato a studiare, Vincenzo De Bartholomaeis terminava la revisione di Le origini della poesia drammatica italiana, secondo Angelo Monteverdi «l’opera sua maggiore, quella che ci dà la più chiara testimonianza del suo ingegno e della sua dottrina», nella quale aveva riversato e compendiato trent’anni di ricerche a tutto tondo sul teatro medievale riuscendo a gettare, su un fenomeno – ben oltre l’aspetto letterario – centrale della nostra cultura, una luce del tutto nuova e ancor oggi insuperata.